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Questo saggio di Musil, che si considera uno dei suoi più importanti, in Italia è apparso per la prima volta sulla rivista "Carte segrete" (4, 1967, trad. di A. Rendi), e nasce come conferenza: Musil la tenne a Vienna nella primavera del '37, su invito della Federazione Austriaca del Lavoro, un anno prima dell'occupazione nazista dell'Austria che lo indusse, avendo lui una moglie ebrea, a emigrare in Svizzera. "Della stupidità", dice Musil in questo saggio, non si ama in genere parlare, la gente è sorpresa quando sente che "qualcuno in cui aveva riposto fiducia" ha deciso di "evocare questo mostro", e difatti pochissimi ci hanno provato. Introduzione di Anna Maria Carpi.